Un drink ed una promessa.

Christy & Derek

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    23 giugno 1986
    Quando il giorno precedente aveva ricevuto quel messaggio non ci poteva credere ed infatti aveva lanciato il cellulare sul letto, ignorando quella ricezione per qualche ora, cercando di dimenticare e smetterla di farsi tutti quei filmini che le stavano girando per la mente. Era proprio vero, c'era veramente rimasta male per quella litigata con Derek ed ora che le aveva scritto che voleva vederla, stava semplicemente cercando di fare la sostenuta ma in cuor suo sapeva che non ce l'avrebbe fatta. Resistette nell'ignorarlo per due orette buone e dopo recuperò il cellulare concordando quell'incontro, in quel pub che per loro era molto ed aveva visto molte delle loro serate all'insegna delle sbronze più pazzesche.
    Arrivata al locale vi entrò, prendendo un respiro profondo, non sapeva se lui fosse già lì o meno, quindi si fece coraggio e varcò la soglia della porta di legno, entrando in quell'atmosfera intima e calda che avvolgeva chiunque entrasse in quel posto. Aveva optato per un semplice jeans skinny ed un maglioncino sul verde scuro come abbigliamento, niente di troppo appariscente e colorato, alla fine non era per niente un incontro felice quello, avrebbero dovuto chiarire molte cose, almeno così sperava.
    Appena entrata nel locale si guardò in giro, sorridendo cordialmente al barista e facendogli un cenno con la mano per salutarlo, ovviamente conosceva tutti molto bene lì dentro quindi perse alcuni minuti per salutare chi le rivolgeva un saluto o un cenno, senza riuscire così a notare se la sua presenza era già lì o avrebbe dovuto aspettarlo. Forse sarebbe stato meglio che non ci fosse, così da evitare la sensazione di voler fuggire ed essere obbligata a stare lì ad aspettarlo.
    Finì di parlare con una delle cameriere presenti in quel turno, già girava voce che Anastasia sarebbe tornato a teatro e molti la fermavano per chiederle se fosse una notizia fake o se invece era proprio così, ovviamente non c'era ancora nulla di stabilito e sicuro, quindi non era tenuta a rivelare nulla ed ogni volta si trovava a disagio sul discutere di quell'argomento. Appena la ragazza si allontanò da lei si guardò intorno, per vedere se Derek c'era o meno, da qualche parte in quel locale.
     
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    03.10.1991
    Era teso. Tremendamente agitato ed in preda ad una crisi isterica e quasi adolescenziale... lui, che di adolescenziale non aveva più niente. Lui, che era ormai cresciuto e che avrebbe già dovuto imparare a calmare i nervi.
    Sembrava un ragazzino nel suo primo giorno di scuola: non era riuscito neppure a dormire, tanto era nervoso ed in preda al panico.
    Con una litigata aveva compromesso l'amicizia di una vita intera e se quell'incontro - quella piccola seconda chance - sarebbe stato un disastro, ogni tentativo di ripresa sarebbe risultata vana. Non avrebbe più riavuto Christy... non che l'avesse mai avuta davvero, ma non avrebbe mai più giovato della sua risata, dei suoi consigli, del suo supporto e del suo cuore grande. La performer era una ragazza che metteva i bisogni degli altri sempre prima dei propri. Non si arrabbiava mai, neanche quando avrebbe dovuto... neanche quando il prossimo la trattava di merda o cercava di sottometterla. Semplicemente reagiva, senza attaccare violentemente. Non usava parole taglienti, bensì giuste e ben calibrate... le stesse che però, molto spesso, potevano farti sentire talmente una merda, che a volte eran meglio due pugni in faccia che altro.
    Eppure con lui non aveva mai avuto bisogno di ricorrere a tutto questo. Non aveva mai avuto bisogno di difendersi. Era un vero e proprio cupcake che l'aveva colpito sin dal primo sguardo.
    S'era promesso di non farle mai del male, di proteggerla a qualunque costo... ma alla fine era stato lui a ferirla, a danneggiare la sua luce.

    Ancora ricordava la loro litigata. Era stata la prima ed era stata furiosa. Non l'aveva mai vista così arrabbiata, delusa e fuori di sé... e lui non era stato da meno.
    Non ne andava fiero. Aveva sempre odiato quella parte di sé: quella che attaccava per non soffrire, che spogliava di ogni difesa per poter esser forte così da sostenere un discorso, una lotta o qualsiasi altra diavoleria il destino e/o il prossimo decidesse di gettargli addosso.
    Eppure cosa centrava Christy? Come diavolo aveva fatto a pensare che soltanto colpendola avrebbe risolto il suo attuale malcontento? Era stata Elycia (la sua ex moglie) a colpirlo, era lei che l'aveva tradito, non Christy. Christy l'aveva sempre appoggiato, era sempre stata al suo fianco... e non come un'amica, quasi come una sorella tanto era attaccata a lui. E lui cosa faceva? La trattava in quel modo?
    Forse era vero che a volte l'amore può render l'uomo cieco e diverso... qualcosa di estraneo a sé stesso. Era stato Derek a farsi beffa di lei ma lì, in quella litigata, ciò che era appartenuto a Derek era stato soltanto il corpo e la sua dannatissima voce, la stessa che si sarebbe zittita se anche il cervello ed il pensiero del vero performer fossero stati presenti all'incontro.

    Si sentiva uno stupido. S'era sentito uno stupido sin dal momento in cui le loro strade s'eran divise.
    Durante la visita a San Dimas ci aveva pensato: s'era interrogato sul probabile futuro che avrebbero potuto condividere insieme. Per vederla l'avrebbe rivista - questo era certo, entrambi avevano firmato per una seconda stagione di Anastasia -, ma non sarebbe mai stato come prima... e Derek non ci stava, non ci stava per niente.
    Non era stato un periodo facile: non solo aveva litigato con Christy ma nella sua mente continuavano a susseguirsi le immagini di Elycia con un uomo che non era lui.
    Per Derek Elycia era tutto, lo era sempre stata e scoprire della sua tresca l'aveva emotivamente ucciso... era anche per questo che aveva litigato con Christy, perché in quel momento la sua testa era altrove, incazzata e con una gran voglia di far del male a qualcuno. Peccato che s'era scatenata contro una ragazza che non aveva nessuna colpa.

    Le aveva mandato un messaggio a cui lei aveva risposto soltanto qualche ora più tardi. Sperava che avesse capito, che non se la fosse realmente presa, ma la conosceva... sapeva quanto lei tenesse a lui e quanto male le avesse fatto. D'altronde non si era comportato bene, ed il fatto che il suo "aggressore" fosse stato un ragazzo come Derek - con cui Christy aveva instaurato un rapporto quasi fraterno - ovviamente non migliorava le cose. Il peso della colpa era maggiore, così come il dolore provato dalla ragazza stessa.
    Ciò che anche lei, però, avrebbe dovuto capire era che anche lui soffriva.. e non per Elycia - lei ormai era un capitolo chiuso -, Derek stava soffrendo per lei, perché aveva paura che con quell'errore, con quella sua grandissima cazzata, l'avrebbe persa.

    Non riuscì a fermare il proprio cammino: accennava un saluto col capo ogni qualvolta il suo sguardo incappava in volto conosciuto ma non sostò neppure per un piccolo secondo... aveva soltanto un pensiero nella testa: Christy. Era arrivato con qualche minuto di anticipo, non si sarebbe mai permesso di farla aspettare, non era delicato: aveva già così tanto da perdonarsi, iniziare mostrando un po' di galanteria non sarebbe di certo stata una brutta idea. La osservò salutare diversi amici, riservando sorrisi e parole ad ognuno di loro. La guardò da lontano, seduto nel suo tavolo posto in fondo alla sala, l'unico un po' isolato e che - sperò - avrebbe permesso ai due di parlare senza orecchie indiscrete ed occhiate di troppo.
    Non appena capì che - probabilmente - lo stesse cercando, Derek chiuse gli occhi per un'istante, cacciò un piccolo sospiro incontrollato e si alzò, un leggero sorriso sul suo volto. - Christy! alzò appena la voce, incominciando a raggiungerla per poi bloccarvisi difronte. - Sono felice che tu sia qui. concluse poi Ti prego non andare via... pensò successivamente.
    derek anthony klena [ gif @tumblr ]


    Scuuuusa ancora per il ritardo e speeero vada bene >.< Se vuoi che io modifichi qualcosa dimmi pure *^*
     
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    23 giugno 1986
    Il suo sguardo continuò a vagare per tutta la sala di quel posto, quelle luci soffuse le rendevano difficile distinguere le figure sedute ai vari tavoli, ma sapeva anche che se ci fosse stato lo avrebbe riconosciuto subito, senza bisogno di un faro puntato sulla sua figura.
    Ad un tratto sente una voce che nomina il suo nome, senza pensarci su il suo sguardo si volta rapidamente verso la fonte di quel suono ed un sorriso radioso si diffonde sul suo volto, era più forte di lei, quell'armoniosa voce la faceva sempre sorridere, però non mosse un muscolo. Per quanto il suo cuore non era razionale il suo cervello lo era, fin troppo, ed in quel momento le stava impedendo di saltargli al collo e fare come se nulla fosse successo, non che il suo cuore non ne aveva risentito di quella litigata ma era pur sempre Derek, il suo raggio di sole nelle tempeste.
    Appena lui si ferma davanti a lei, il suo corpo finalmente si gira nella sua direzione e senza volerlo si ritrova a fare una leggera alzata di spalle.
    -Ti avevo detto che sarei venuta, sai che mantengo sempre quello che dico-
    Il tono usato era leggermente freddo, ma il suo viso non riusciva a nascondere un sorriso, in contrasto con quella freddura che voleva dimostrare. Era veramente incapace di essere fredda e distaccata con le persone, o meglio con lui. Da quando avevano litigato aveva cercato tipo una ventina di volte di acquistare dei biglietti per raggiungerlo al suo paese di origini e far pace, ma tutte e venti le volte si era detto che forse era meglio lasciargli spazio e quindi non era mai partita.
    -Ci sediamo?-
     
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    03.10.1991
    Nel momento esatto in cui la sua voce risuonò per quasi tutto il locale, Derek non poté fare a meno d'osservare stupito la reazione della performer. Non aveva neppure pensato che - probabilmente - lei si sarebbe infastidita nell'esser stata richiamata con così tanta veemenza, ma le era mancata davvero tanto e quando l'aveva vista lì, sorridente - tra l'altro - non aveva avuto modo di controllarsi. Non c'era riuscito, s'era semplicemente alzato, dando fiato al suo desiderio più grande: riaverla nella sua vita.
    Non voleva una collega, né tanto meno una conoscente... voleva Christy, semplicemente Christy... quella di sempre, quella che riusciva a farlo ridere e star bene in un solo sguardo. Come in quel momento... in quell'istante non c'era soltanto il nervosismo di qualche minuto fa, quando l'aveva vista sorridere ed accettare automaticamente un'incontro in cui - sapeva - l'avrebbe rivisto, un piccolo spiraglio di luce s'era accesso nel suo cuore. Certo, non aveva mosso un muscolo ma almeno gli aveva sorriso e si era presentata! Questo lo portava a sperare che - probabilmente - se se la sarebbe giocata bene... la cosa si sarebbe risolta.
    Ti avevo detto che sarei venuta, sai che mantengo sempre quello che dico. ... ok, probabilmente no, forse è anche più incazzata di prima. pensò specchiandosi nei suoi occhi e volto impassibili, accompagnati da un tono di voce atipico, quasi rotobizzato e perfettamente lineare. Derek abbassò il capo, quasi come a rappresentare un piccolo bambino ferito ed annuì appena. - Sì, sì lo so... incominciò. - ...ma che vuoi farci: mi mancavi! sussurrò appena, accennando un piccolo sorriso sincero.
    Ci sediamo? Derek si morse il labbro inferiore con veemenza e poi asserì, rispondendo indirettamente alla domanda ed indicando il tavolo su cui s'era precedentemente alzato.
    Aspettò che Christy prendesse posto al suo fianco e poi anche lui fece lo stesso. Cosa diavolo avrebbe dovuto dire? Da cosa sarebbero dovuti partire? Da una scusa? Da un perdonami per esser stato così stronzo? - Come... come stai? domandò stupido ed incosciente.
    derek anthony klena [ gif @tumblr ]
     
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    23 giugno 1986
    Mentre aspettava una risposta a quella sua semplice domanda il suo sguardo vaga sulla figura del ragazzo di fronte a lei, gli era veramente mancato ed ora le prudevano le mani a voler fare quella fredda e distaccata solo per voler tenere alto il suo orgoglio di ragazza offesa, è vero ci era rimasta davvero male per quella litigata ma era pur sempre il suo Derek e sapeva che era stato un momento no della sua vita. Rimase comunque composta e si limitò ad osservarlo e seguirlo quando acconsentì in silenzio all'accomodarsi ad un tavolo, cercando di mantenere calmo il suo cuore dopo che le aveva detto che le era mancata, anche lui gli era mancato tanto ma voleva fargliela sudare ancora un poco quella frase.
    Appena giunti al tavolo, precedentemente scelto dal ragazzo, si sedette su uno dei divanetti e quando lui si mise al suo fianco, lei si girò leggermente verso di lui e levandosi il cappotto posò il cellulare sulla superficie piatta del tavolo, era visibile a tutti il suo sfondo, con una loro foto nei panni di Anastasia e Dimitri, ora che una notifica lo fece illuminare, non diede per niente peso ad essa e tornò a guardare lui.
    -Beh potrei dire di stare bene, e fisicamente sto bene, ma sarebbe una bugia per quanto riguarda il mio fattore psicologico-
    Era palese che si riferisse allo stato di contrasto con cui stava con lui, non la faceva assolutamente stare serena e quella cosa la affliggeva da matti.
    -Tu come stai?-
     
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4 replies since 3/12/2019, 22:08   104 views
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